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Marco Veronese, biellese di nascita e residente a Istanbul nella quale si immerge come fosse una fonte di ispirazione, è un digital artist la cui opera è incentrata sulla consapevolezza spirituale dell’umanità. Ed è attraverso una simbologia riconoscibile che esprime questi concetti realizzando quadri, sculture e progettando performance e video installazioni. Il simbolo permea dunque ogni parte dei suoi quadri a partire dalla scomposizione tridimensionale della foto e dai pannelli che costituiscono la base. I differenti spessori che li compongono rappresentano la frattura, il movimento atto a scatenare i cambiamenti necessari, il terremoto che ridisegna ogni cosa. Il silicone usato a punti intorno ai soggetti dei quadri è la rappresentazione della forza vitale che tutto collega e senza la quale nulla può esistere. I ritratti femminili, sempre di epoca Rinascimentale, sono la nostra memoria storica ma soprattutto la genesi, quindi nascita e rinascita in un continuo susseguirsi. Le donne sono le custodi vere del segreto della vita e dell’energia del mondo. La farfalla oltre ad essere simbolo di bellezza e fragilità è simbolo di cambiamento e metamorfosi, per molte culture antiche era il simbolo della spiritualità, e nell’arte Rinascimentale era, con la libellula, il simbolo dell’ascensione di Cristo, quindi l’anima. Il teschio infine, che per molti è simbolo di morte, viene utilizzato da Marco Veronese come simbolo della trasformazione e dell’uguaglianza. Infatti non ha colore di pelle, non ha religione, non ha status.
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