Andy Warhol e Nat Finkelstein elaborano l’idea di questo libro all’inizio del 1967, a partire dalla considerazione che l’arte può essere aristocratica e distaccata come anche popolare e coinvolta nella quotidianità: il libro realizza questo secondo aspetto. A causa di pressanti impegni di lavoro di Finkelstein, il progetto passò nelle mani di Billy Name, che costruisce un vero e proprio libro-oggetto. Il contenuto sono fotografie della Factory e dei suoi artisti, con il testo di una intervista all’inizio e alla fine in cui Warhol riesce a non dire nulla. Sparsi tra le pagine si trovano 10 oggetti fra cui un flexidisk con l’immagine di Lou Reed e Nico mentre stanno registrando, un naso fustellato – e solo gli addetti ai lavori sapevano che era il profilo di Bob Dylan -, un castello medievale in cui dietro le finestre compaionoi gli abitanti: Warhol, i Velvet, Brigid ecc.
Include 1) castello pop-up, 2) fisarmonica rossa, 3) pop-up bifacciale, 4) disco delle ragazze Chelsea sulla molla, 5) poliedro ancora attaccato alla corda, 6), disco di Lou Reed non attaccato ma presente, 7) naso arcobaleno pieghevole a tre pagine, 8) lattina di pomodoro pop-up, 9) linguette di Andy Warhol 10) il palloncino non è presente
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